Giorgia Meloni, colpita e "bruciata": altro attacco alla Premier
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Giorgia Meloni, colpita e “bruciata”: altro attacco alla Premier

Giorgia Meloni

Cori e gesti esagerati. Altro attacco alla Premier Giorgia Meloni a Poggio Mirteto, dove la Presidente del Consiglio è stata presa di mira.

Cori e non solo. Giorgia Meloni è stata “bruciata”. Ebbene sì, perché la Premier è stata la protagonista, indiretta, di quanto accaduto a Poggio Mirteto, in provincia di Rieti, dove è stato dato alle fiamme un grosso pupazzo che la raffigurava. Dietro a questo gesto, però, c’è una spiegazione.

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Giorgia Meloni, il fantoccio bruciato

Al Carnevalone “liberato” di Poggio Mirteto, in provincia di Rieti, la satira ha colpito e “bruciato”, la premier Giorgia Meloni. Un pupazzo che la raffigurava, infatti, è stato dato alle fiamme. Il tutto accompagnato anche da risate, cori e non solo.

Il fantoccio della Premier con tanto di occhi celesti, vestito a forma di fiamma tricolore e il braccio teso, è stato bruciato alla fine della manifestazione tra i cori “Bella Ciao” e “Siamo tutti antifascisti”.

Un attacco in piena regola alla Presidente del Consiglio che, però, va detto, ha una spiegazione. Infatti, la manifestazione a Mirteto, ogni anno porta in piazza migliaia di persone che aspettano con ansia il rito di bruciare effigi raffiguranti personaggi al potere.

Si tratta di una tradizione, quindi, che va avanti dal 1861 quando fu cacciato lo Stato pontificio da Poggio Mirteto.

In precedenza, infatti, altri illustri politici erano finiti nel mirino delle persone del Carnevalone. Un esempio? Silvio Berlusconi. Ma anche Matteo Renzi e altri.

Questa volta, invece, è toccato alla Meloni. Il fantoccio della Presidente del Consiglio è stato solo l’ultimo di una serie di raffigurazioni che hanno visto protagonisti anche la ministra al Turismo, Daniela Santanché, ribattezzata “Santa in che”, e il delegato della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Le celebrazioni a Poggio Mirteto

Al netto di quanto raccontato, la giornata è stata accompagnata da molti altri momenti di euforia e allegria tra cui importanti performance musicali che, va detto, spesso si sono concluse con appelli alla libertà di espressione al grido “Stop al genocidio”.

Sul finale della manifestazione, poi, il gesto appunto “contro” la Meloni. Alcuni trampolieri vestiti da pirati hanno iniziato a circondare il pupazzo di cartone rappresentante la Premier Meloni e, con le torce in mano, hanno appiccato il fuoco.

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ultimo aggiornamento: 19 Febbraio 2024 13:42

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